UN MESE DI CARTA di Dario Cestaro
Per il secondo anno consecutivo si è svolta nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro a Venezia, la mostra “Un mese di carta”, con i migliori lavori realizzati dagli allievi del corso Tecnologie della carta, tenuto dal sottoscritto presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e del corso Paper Design tenuto sempre da me presso l’Istituto Design Palladio a Verona. La tematica che è stata sviluppata quest’anno è la Paper mask.
Malgrado la grande tradizione veneziana legata al carnevale, le maschere create dagli studenti sono in realtà dei tableaux pensati come punti focali di vetrine appartenenti a esercizi commerciali.
Non devono essere necessariamente indossabili o con tutte le tecnicità proprie di un travestimento. Hanno l’obbiettivo di affascinare e facilitare l’identificazione del pubblico verso l’altro lato del vetro.
A partire da questi input gli studenti sono stati lasciati liberi di creare, approfondendo tematiche di gusto personale quali soggetti fantasy, faunistici e floreali, ma anche suggestioni etniche e mitologiche.
Il paper design, ambito che comprende questa esercitazione, è un campo creativo abbastanza nuovo, affermatosi soprattutto nell’ultimo decennio. I settori in cui si applica sono molteplici: dall’editoria all’oggettistica, dall’arredo al mobilio, dall’illustrazione editoriale a quella pubblicitaria, senza dimenticare, ovviamente, scenografia e animazione. In questo panorama va inclusa anche la grande tradizione dei libri dotati di meccanismi in grado di creare effetti tridimensionali, meglio conosciuti come pop-up. Una pratica che affonda le radici nel quattordicesimo secolo, proseguendo longeva fino ai giorni nostri.
Ad alimentare questa tendenza all’utilizzo della carta vi sono due fattori considerevoli: da un lato l’esigenza di molte aziende di trovare alternative all’uso della plastica, a causa del devastante impatto che si sta ripercuotendo nel pianeta, dall’altro il piacere della semplicità artigianale e analogica, capace di restituire una dimensione intima, spesso repressa dall’ormai onnipresente uso del digitale.
La carta è un materiale estremamente duttile, che si presta a ricoprire molti ruoli. La sua natura organica, vulnerabile ed effimera, la sua presenza domestica le conferiscono qualità in grado di instaurare un rapporto confidenziale con il pubblico, che si stupisce ed emoziona davanti a lavorazioni raffinate, nelle quali individua perizia tecnica e lavoro, ma che potrebbe anche però derubricarla a materiale povero o “infantile” se la lavorazione non risultasse sufficientemente raffinata.
È lungo questo sottile crinale che si muovono i giovani paper designer che ho avuto come allievi: lo scopo è stupire nobilitando un materiale di uso comune, dotato di un grande potenziale.
Le Paper Mask selezionate per la mostra sono progetti che mi hanno sorpreso per la loro vitalità e fantasia e che desidererei realmente vedere impiegate in un allestimento pubblico.
La mostra "Un mese di carta 2019" si è svolta tra il 12 settembre e il 6 ottobre 2019.
Quest’anno gli allievi che frequentano i nuovi corsi sono già al lavoro per sviluppare la prossima tematica: la Paper House.